Un gioco trasgressivo

E’ notte.
Bassifondi di Parigi.
Una stireria con tristi luci al neon gestita da cinesi.

Perrier-Secret-Place-The Pressing

Un simbolo tatuato sul braccio, che si rivela essere la chiave di volta della storia: infatti, grazie ad esso, si dischiudono le porte di un luogo segreto, di un club esclusivo creato in un lussuoso appartamento, dove si viene accolti personalmente come se si fosse l’ospite più atteso della serata.
E’ in corso una festa esclusiva: musica ad alto volume, luci soffuse, 60 ospiti, un dedalo di scenari, di storie e di personaggi che si incrociano tra loro, in grado di catturare l’attenzione di chi visita il sito e di disorientarlo, conducendolo all’oblio della ricerca del tesoro finale.
In effetti, si dovrebbero cercare degli indizi che aiutano a risolvere un mistero, svelato il quale una donna, fasciata in un abito dorato, dovrebbe mostrare una bottiglia segreta.

Perrier-Secret-Place

E’ un gioco-film (con attori veri) a tempo, che scade sempre, si sprofonda nelle storie e nelle vite dei 60 personaggi; ci si immedesima in loro; ci si cala letteralmente nelle loro vite; si vive l’esperienza dal loro punto di vista. Il personaggio viene scelto cliccando semplicemente sul suo volto.

Ci si trasforma: si passa dal ruolo di attori calati nei panni del personaggio prescelto a quello di regista, che decide cosa vedere, dove recarsi all’interno dell’appartamento e quale personaggio-attore essere, vedendo (ma soprattutto vivendo) gli altri personaggi e le loro interazioni da una prospettiva personale.

PerrierSecret Place-The Place

Si vivono così e si assiste a diverse scene, tra le quali: una partita a poker con un’alta posta; una partita a scacchi, con i macaron al posto delle pedine; una lap dance fatta in privato ad una persona cieca; un incontro di box combattuto a suon di cuscini da due magnifiche donne in shorts.
Si può vivere o guardare la storia della cameriera sui pattini a rotelle, il cui ragazzo lavora al bar e che lo vede ammirare con desiderio una giovane donna bon ton (prima dotata di occhiali, capelli raccolti, camicetta abbottonata e un po’ maldestra) trasformata in una femme fatale, la quale ha appena improvvisato uno streaptease davanti al barista stesso.

Nella sala accanto, nella sala ballo, oltre alla band che suona, c’è una donna sui trampoli che ha difficoltà ad abbassarsi per prendere una bottiglietta d’acqua dal tavolo, ma che viene gentilmente aiutata da un ospite. C’è poi una coppia che discute animatamente, in quanto lui ha un vistoso segno di rossetto sul collo (potenziale indicatore di tradimento) e un Principe indiano, con un turbante variopinto sui toni dell’arancione.

Il Principe sta seguendo una donna, vestita in stile Anni ’50: si viene così introdotti nella sala rosa che ospita un albero adornato con  forbici e luci. La donna ne stacca un paio, porgendole al Principe e invitandolo a tagliarle il vestito, svelando così degli indizi: una domanda tatuata sul braccio e una sorta di mappa tatuata sul décolleté.

Naturalmente il successo riscontrato da questo geniale progetto di marketing, ossia dal primo colossal-game digitale, è stato enorme: quasi 9 milioni di utenti coinvolti su Facebook e circa 320.000 visualizzazioni su Youtube.

A metà tra un gioco di ruolo ed un film, quello che in passato era un pubblico passivo ora è diventato un pubblico attivo, parte integrante del film stesso: può scegliere in quale ruolo calarsi, quale vita vivere e dove spostarsi all’interno di questo appartamento virtuale, divenendone il regista.

E l’esperienza può essere assaporata sia attraverso il sito, sia scaricando un’app sullo smartphone: si tratta di una vera e propria esperienza digitale a 360°, unica, magnifica, irresistibile da provare almeno una volta nella propria vita.

2 luglio 2013

2 thoughts on “Un gioco trasgressivo

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