Quando la tapioca diventa digital

Secondo te può il cellulare apportare benefici ad un villaggio di agricoltori di tapioca dello Stato di Panama?

La risposta è SI’!
Il telefono cellulare sta acquisendo un’importanza preponderante come canale digitale, in quanto consente di connettersi alle altre persone, non solo verbalmente, ma anche attraverso il web e i social network. E in un mondo in continua evoluzione tecnologica, succede che, in una regione di Panama, si trovi Cangandi, un villaggio di agricoltori di tapioca (una tra le più importanti fonti di carboidrati nell’alimentazione umana mondiale) che hanno deciso di trasferire le proprie case dalle sponde del fiume fin sulle colline, a più di un chilometro di distanza da esso, in un luogo privo di acqua corrente e di elettricità.

Panama, Cangandi
Fonte immagine: www.webinknow.com

Questo perché in collina hanno una migliore ricezione del segnale del cellulare, strumento che ora questi agricoltori utilizzano per ottimizzare il loro commercio, per ricevere ordini o per contattare i villaggi limitrofi, che necessitano di radici di tapioca e di altri prodotti, nella cui coltivazione e commercializzazione questo villaggio è specializzato.

E prima dell’avvento dei cellulari come facevano? Partivano per un lungo viaggio, magari di 3-4 settimane, caricando i loro prodotti sulle loro canoe e navigavano sul fiume fino alle numerose isolette disperse nell’Oceano Pacifico. Si trattava di un viaggio della “speranza”: speranza che ci fosse effettivamente bisogno dei loro prodotti laddove si stavano recando, e speranza che, in caso fosse successo loro qualcosa, il villaggio ne venisse informato.
Si tratta di un villaggio che ha coraggiosamente scelto di rinunciare alla comodità della vicinanza al corso d’acqua, per poter usufruire del segnale telefonico; ha installato pannelli solari, per poter ricaricare le batterie dei cellulari, facendo così crescere la loro economia, ottimizzando il processo distributivo e di “stoccaggio” dei loro prodotti, quando la richiesta da parte del mercato è in contrazione.

Un altro villaggio, di natura ben diversa in quanto turistico ma sempre appartenente al centro America (collocato più specificatamente nel cuore del Belize), ha invece deciso di comunicare con il suo pubblico esclusivamente attraverso il web. Dopo aver studiato i propri acquirenti, le loro abitudini e i loro bisogni, ha creato contenuti specifici, mirati per ciascuna tipologia di clienti. Questi contenuti vertono su ciò che l’audience chiede, su ciò che vuole sentirsi dire, su ciò di cui ha bisogno e non più su ciò che l’azienda intende comunicare.
Il sito web di questo villaggio di Chaa Creek è esplicativo di questa analisi approfondita: risulta essere ben articolato e connotato da un giusto equilibrio tra contenuti verbali, video ed immagini.
Il sito offre anche un’ampia gamma di servizi, soddisfando le esigenze dei turisti che arrivano in Belize e vogliono godere delle diverse attrattive di questo Paese: il mare, la cultura Maya, la bellezza naturale costituita dalla foresta pluviale, senza tralasciare le coccole offerte dalla spa.
Non viene trascurata alcuna tipologia di vacanza, che un turista gradirebbe trascorrere: una vacanza romantica, avventurosa o in famiglia; all-inclusive, oppure solo pernottamento.
Traspare pertanto cura e attenzione per ciascun pubblico individuato; per tutti c’è un occhio di riguardo, che si esplica mediante un’offerta ricca e variegata di tour tra i quali scegliere quello che soddisfa meglio le proprie esigenze.
Tutto questo in un’ottica ecosostenibile, poco impattante sulle bellezze naturali circostanti.
Il canale privilegiato da questo villaggio turistico per farsi pubblicità? I motori di ricerca: se infatti cerchiamo mediante Google la parola chiave “Belize accommodations” (in inglese e utilizzando google.com, poiché si tratta di un sito internazionale) già nella prima pagina troviamo il link che rimanda a questo sito web. Ed è proprio dal web che arriva l’80% circa delle prenotazioni.

The-Lodge_Chaa-Creek_SERP-in-GOOGLE

E in tutto questo affascinante mondo del digitale si erge un solo grande e difficile ostacolo da superare: la PAURA! Sì, la paura ad imbarcarsi in questa avventura digitale, come ha fatto la popolazione del villaggio di Cangandi a Panama; paura a creare attenzione intorno alla propria storia, ad abbandonare i vecchi schemi e le regole del marketing, che purtroppo non possono essere applicate in modo invariato ai nuovi mezzi di comunicazione.
Occorre pertanto cambiare il proprio atteggiamento mentale e vincere la paura, lasciando i contenuti completamenti gratuiti, liberi di essere scaricati e condivisi. Da eliminare anche la semplice registrazione mediante mail per scaricare dei documenti, in quanto costituisce di per sé una barriera al consumo stesso dei contenuti.

Questi sono solo alcuni dei capisaldi di digital marketing evangelizzati da David Meerman Scott (un esperto in marketing digitale, autore di innumerevoli testi, il più famoso dei quali è “The new rules of marketing & PR”) durante una MasterClass che si è tenuta a Milano, lo scorso 9 maggio su temi quali, content marketing, social media, newsjackig e buyer personas, solo per citarne alcuni. Temi che sono stati arricchiti ed esemplificati da tanti Case History, due quali sono stati qui condivisi.

14 maggio 2013

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