Un nome: STELLA in sardo, che ne costituisce anche il simbolo distintivo.
Un nome che, grazie alla sua essenza geolocalizzata, è un forte indicatore di Made in Italy.
Ma di cosa si tratta? Di un nuovo motore di ricerca, tutto italiano, nato soprattutto per raccontare la rete italiana agli Italiani. Ma non si riduce esclusivamente a questo. La sua natura spazia nel web, varcando i confini nazionali, fornendo risultati alle ricerca, estrapolandoli da siti indicizzati di 180 Paesi e attingendo dagli archivi storici, da quelli editoriali, dalle enciclopedie di partner (come l’Istituto Treccani e il Ministero dei Beni Culturali), ma anche dai contributi che vengono caricati dagli utenti.
Semplice e pulito nella sua grafica come il competitor Google, si distingue da questo innanzitutto per lo sfondo personalizzabile: si può infatti scegliere tra alcune immagini, rigorosamente in bianco e nero e corredate da informazioni, di monumenti storici (come la Torre di Pisa, il Duomo di Milano, il Colosseo, il ponte di Rialto di Venezia, ecc…) o di paesaggi nella nostra bella Italia, come ad esempio un casolare su una collina toscana.
Agli utenti registrati istella dà anche la possibilità di crearsi una propria bacheca digitale (che assomiglia più a quella di Pinterest, che non a Google+) e di diventare follower di altri utenti (così come Twitter).
La registrazione a istella consente anche di poter pubblicare dei contenuti: immagini, video, audio, documenti e segnalibri, così come avviene per Wikipedia. Ma come accade per questa enciclopedia, non vi è un controllo sulla qualità dei contenuti condivisi, né sul loro copyright.
Un altro aspetto interessante è la capacità di istella di suggerire il completamento delle parole, come avviene per Google Instant, ma se ne distingue da Big G per la sua capacità di non tenere traccia delle ricerche precedenti. E’ come se ci fosse una tabula rasa ogni volta che si effettua una ricerca, mentre attualmente, utilizzando Google, ciò che si è cercato in passato viene conservato in memoria, influendo così sui risultati successivi.
Ma mi chiedo se questa caratteristica sia un plus o un minus. La risposta è soggettiva: dipende dall’uso che se ne fa dei motori di ricerca. Personalmente, da un punto di vista professionale, mi piace l’idea che ogni ricerca sia “vergine”, non influenzata dalle precedenti: mi sembra di ottenere delle risposte maggiormente oggettive, più rilevanti. Da un punto di vista personale, invece, preferirei un motore di ricerca customizzato, che si ricordi dei miei gusti e che eviti di propormi pertanto siti non in linea con i miei interessi.
Cosa fare quindi per risolvere il dilemma su quale motore di ricerca utilizzare? L’uso di uno o dell’altro dipende esclusivamente dalle finalità per cui si interroga lo stesso motore di ricerca: saranno loro ad orientare la mia scelta.
Resta però un aspetto fondamentale che ancora da verificare: la qualità dei risultati proposti da istella e da Google.
Passiamo pertanto all’analisi comparativa dei risultati offerti dai due motori di ricerca. ricercando alcune semplici parole ed analizzandone i relativi risultati proposti.
Partiamo dalla mia passione, lo storytelling, e digitiamo questa parola in entrambi i motori di ricerca.
Ecco ciò che viene proposto dai due motori:
ISTELLA |
|
storytelling | storytelling |
storytelling piano comunicazione raccolta differenziata | Storytelling film |
Storytelling marketing | |
Storytelling significato | |
Storytelling lbro | |
Storytelling tecniques | |
Storytelling scuola primaria | |
Storytelling politico | |
Storytelling advertising | |
Storytelling traduzione | |
storytelling | |
storytelling streaming ita |
Da un punto di vista quantitativo Google, vince per il maggior numero di suggerimenti proposti.
Focalizziamoci sulla qualità dei risultati e andiamo a cliccare sulle parole suggerite da istella, incuriositi anche dall’arte della narrazione applicata ad un contesto educativo, quale potrebbe essere la comunicazione della raccolta differenziata, come evidenziato dalla tabella sopra riportata.
Apriamo così il primo sito proposto: quello che viene definito un “engagement object”, che contribuisce ancor di più ad accrescere le mie aspettative in merito alla combinazione di queste tematiche: una presentazione in slideshare!
La prima slide, riportante il titolo, risulta essere abbastanza criptica: per decifrarla avrei bisogno di un manuale che mi illustrasse la correlazione tra lo “storytelling piano comunicazione raccolta differenziata” e l’“editing esistenziale – come usare le tecniche narrative per fare ordine nel caos della propria vita”. Pertanto, la corrispondenza tra elenco di risultati e contenuti in risposta alla mia query non mi soddisfa qualitativamente parlando.
Passiamo ad un’altra analisi comparata dei motori di ricerca: le mappe.
Il detto “casa dolce casa”, affiorato spontaneamente in me in associazione con il concetto di “sapere comune” recitato tra le informazioni istituzionali del sito, mi hanno portato banalmente a ricercare l’indirizzo di casa. Entrambi i motori di ricerca mi offrono la possibilità di visualizzare la mappa cartacea o satellitare, ma istella offre in più anche le foto storiche. Spettacolari! Peccato che il nome della via in cui abito sia stato storpiato da istella a causa di un refuso di stampa, che suscita in me ulteriori perplessità.
La speranza è che questo motore di ricerca, pur nato da un’idea encomiabile, sia (come tutti i neonati) ancora in fase di sviluppo: è in questo senso che vanno i miei auguri, per una crescita ponderale in quantità e qualità, nella speranza che non si trasformi invece in una istella cadente.
– 21 marzo 2013 –